Come può la vita proseguire come se niente fosse, come se i bambini non soffrissero, non morissero, come se non esistessero vittime? Come possiamo impegnarci nelle nostre insignificanti faccende quotidiane e crogiolarci nei nostri miseri problemi sapendo che in questo preciso istante, su questa stessa terra, avvengono massacri che resteranno impuniti? Come è possibile che l’uomo non tragga delle lezioni dalle tragedie, non si impegni affinché cambino davvero e per sempre le cose, non la smetta di scrivere assurde pagine di Storia? Queste domande terribili, dalle risposte terribili, mi tormentano, sono il mio inferno. Ma che la vita vada avanti, nonostante tutto, è forse, forse, una piccola forma di resistenza alla Storia, alla sua violenza, alla sua ferocia. Ciò che conta davvero è che ad essa, alla vita, si affianchi la consapevolezza e la pietà per le vittime.