Riconoscere, dunque legittimare, l’autorità, qualunque autorità, politica, sociale, religiosa, significa rinunciare alla propria coscienza, alla propria indipendenza, alla propria volontà, alla propria libertà, al pieno possesso della propria vita e della propria persona, dunque, ed essere complici della Storia, della sua violenza, della sua ferocia. La coscienza, l’indipendenza, la volontà, la libertà sono i beni più preziosi dell’uomo, ed egli dovrebbe sforzarsi con tutto se stesso di preservarli, di proteggerli dall’autorità, che nella sua cieca barbarie tutto divora, assetata soltanto di potere e d’interesse. Meglio morire piuttosto che riconoscere in un altro uomo un essere superiore capace di disporre a proprio piacimento del destino di milioni d’individui. Mai nessun uomo, in quanto uomo, sarà al di sopra delle parti, agirà per il bene comune, soprattutto se in possesso del potere.